La dieta Swank è un tipo di alimentazione, e non un trattamento medico, che viene impiegato all’interno della più ampia terapia per la sclerosi multipla. Consiste in sostanza nell’assumere un ridotto apporto di grassi cosiddetti saturi a favore dell’introduzione di quelli polinsaturi.
Scopriamone caratteristiche, benefici e consigli utili con il nostro articolo di oggi…
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Come funziona e i benefici della dieta Swank
La dieta apporta molto benefici soprattutto quando i sintomi della malattia non sono ancora invalidanti.
Prende il nome dal suo ideatore, appunto il dottor Swank, che per molti anni ha sottoposto il regime alimentare sui pazienti, confrontando i risultati con quelli di altri pazienti che però non seguivano la dieta.
Tali risultati in effetti sono stati sorprendenti, ed hanno mostrato come l’alimentazione potesse ridurre del 95% (un risultato strepitoso) il rischio di ricadute e recidive della patologia. In pratica solo lo 0,05% dei pazienti che segue questa dieta ha nuovi attacchi, e comunque più leggeri.
Come si applica la Dieta Swank
Lo scopo, o meglio le prescrizioni della dieta, prevedono una diminuzione dei grassi in modo tale che la quantità (dei cosiddetti saturi) non ecceda i 15 grammi giornalieri, possibilmente anche meno.
Il concetto di fondo è che i grassi del primo tipo attaccano e danneggiano la barriera ematoencefalica, mentre quelli polinsaturi la proteggono. Via libera dunque a:
- olio di lino;
- olio di germe di grano;
- olio d’oliva extra vergine;
- olio di semi di girasole;
- olio di pesce.
Questi olii però devono essere stati spremuti a freddo. Una dieta base prevede di eliminare almeno per 12 mesi la carne rossa e la carne bianca che non sia il petto. Poi si può reintrodurre piano piano ma non più di 90-100 grammi a settimana.
Eliminare anche latticini e grassi, nonché i prodotti industriali. Frutta e verdura dovrebbero fare parte della routine quotidiana, ma ci sono anche alcuni consigli importanti.
Consigli utili per la Dieta Swank
È stato dimostrato come il movimento, non eccessivo, possa rafforzare le difese immunitarie.
Il motivo è fondamentalmente fisiologico, e risiede nel fatto che esso è connesso con il sistema nervoso simpatico. Stimolando (con l’attività fisica) il secondo, si ottengono benefici anche sul primo. Importante poi è gestire lo stress, con yoga o training autogeno, in modo da diminuire la presenza del cortisolo nel sangue, noto infiammatorio, ripristinando anche il benessere.
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