Il raffreddore è una delle malattie più diffuse, ma può spesso essere confusa con l’allergia a causa di alcune somiglianze.
Per capire se un raffreddore è di origine virale o allergico bisogna per prima cosa cercare di riconoscere i sintomi che, anche essendo molto simili, presentano delle specifiche differenze che consentono di poterli distinguere tra loro. Vediamo insieme quali nel nostro articolo di oggi…
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Come riconoscere i sintomi
A rendere effettivamente complicata la distinzione tra un’allergia e un raffreddore sono i numerosi sintomi che queste due condizioni hanno in comune, infatti entrambe possono provocare tosse, starnuti, difficoltà respiratorie o gola irritata.
Esistono però vari elementi che possono aiutare a capire se si stratta effettivamente di raffreddore o allergia, come ad esempio il prurito che è un classico sintomo allergico, e può colpire occhi, naso, orecchie e gola provocando arrossamento e gonfiore. Se invece si avvertono sintomi quali febbre o dolori diffusi come il mal di testa, è molto probabile che si tratti di un raffreddore, poiché le allergie di solito non provocano febbre alta.
Un’altra caratteristica allergica molto comune è quella dell’asma, che generalmente non si verifica quasi mai per il raffreddore.
Una distinzione particolare si può notare anche per il tipo di tosse, infatti se questa è causata da un raffreddore ha un effetto di espulsione del muco, mentre se è causata da un’allergia risulta più secca.
Ovviamente se si ha il sospetto di essere un soggetto allergico è necessario effettuare una visita specialistica da un allergologo e svolgere dei test diagnostici.
Come e quando si manifestano i sintomi
Osservare il decorso e la durata della sintomatologia è un fattore fondamentale per cercare di distinguere l’allergia dal raffreddore, quest’ultimo infatti, essendo di origine virale, può durare circa 6-7 giorni e si manifesta solitamente durante la stagione invernale, mentre per l’allergia la durata può variare in base al periodo o all’esposizione.
È importante infatti valutare anche quali sono i tipi di esposizione per capire esattamente quale caso si ha di fronte.
Se si tratta di un raffreddore il contagio può avvenire attraverso oggetti contaminati o per via aerea, cioè attraverso la dispersione di goccioline di saliva.
Se si parla invece di allergia la trasmissione si verifica in base all’esposizione all’allergene, ad esempio se i sintomi si manifestano solo in presenza di animali significa che è dovuta al pelo di gatti e cani, se invece si è allergici al polline i sintomi possono persistere anche per molti mesi fino alla fine del periodo stagionale, così da poter escludere totalmente l’ipotesi di raffreddore.
Cure e rimedi possibili
In caso di allergia si ricorre spesso all’utilizzo di antistaminici o spray nasali cortisonici che devono essere prescritti dal medico in base al tipo di allergia.
Esistono però molti metodi naturali per cercare di attenuare i sintomi, come l’assunzione di erbe aromatiche e alimenti ricchi di flavonoidi che possono ridurre il rilascio di istamina, alimenti ad alto contenuto di Omega 3 che hanno funzione antinfiammatoria o attraverso la vitamina C che è considerata un antistaminico naturale.
Per attenuare i sintomi del raffreddore invece si fa riferimento, il più delle volte, a terapie antinfiammatorie e decongestionanti o attraverso dei lavaggi nasali a base di soluzioni saline.
Si consiglia inoltre di assumere bevande calde come latte e tisane, preparare brodi e minestre, bere moltissima acqua ed evitare fumo e alcolici, in più è molto importante espellere il muco invece di deglutirlo in modo da non prolungare ulteriormente la malattia.
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